Grandi novità per questo Poker d’Assi 46, in cui come al solito sarò in viaggio per segnalarvi altre imprescindibili eccellenze vitivinicole!
Per il Poker d’Assi 46 partiamo da oltreconfine, per la precisione dalla Côte de Beaune, a Puligny-Montrachet.
CHARTRON ET TREBUCHET
Qui dal 1984 Chartron et Trebuchet è un punto di riferimento per affidabilità, pulizia di fattura e grande costanza di rendimento nella produzione di vini di Borgogna, rossi (ovviamente in ambito Pinot Nero) ma soprattutto bianchi.
Come Pouilly Fuissé, Puligny Montrachet, Mersault e questo succulento Chablis 1er cru AOP Beauroy 2018, dal bellissimo colore oro lucido, al naso con richiami di kiwi e tocchi di pepe bianco, con chiusura burrosa e agrumata.
Al palato attacco teso e lineare, sorso lungo e salato con finale ammandorlato.
Rientro in Italia per due tappe in Toscana.

TENUTE TOSCANE
La prima a Casuccio Tarletti, zona Castelnuovo Berardenga, che rappresenta l’anima del Chianti Classico di Tenute Toscane di Bruna Baroncini.
Donna del vino capace di interpretazioni peculiari di Sangiovese in tutti i territori ‘cardine’, dal Morellino al Nobile al Brunello e, per l’appunto, al Chianti.
Tra i vari assaggi ho apprezzato questo Chianti Classico DOC Riserva Campoalto 2015, un vino raffinato ed equilibrato, che sa di mora e mirtillo, con tocchi di maggiorana e bella iodatura, che chiude su note di liquirizia.
La bocca è succosa e di bella compattezza, i tannini sapidi, la persistenza lunga, con finale fruttato-officinale.

FULIGNI
Mi sposto di poco per approdare in una delle roccaforti della produzione di Brunello, per la precisione a Fuligni, famiglia storica, dalla storia prestigiosa, espressione impeccabile, con i suoi 100 ettari di tenuta, di cui 14 vitati, del quadrante centro-orientale della collina di Montalcino.
Il loro Brunello Di Montalcino DOCG 2016 è un perfetto esempio della completezza stilistica di casa, un’ottima etichetta all’insegna dalla speziatura.
Naso di ciliegie sotto spirito arricchito da tocchi di timo fresco, con chiusura di foglia di pepe, bocca tesa e croccante.
Finale con ritorno balsamico/officinale.

LA DISTESA
Per chiudere il mio percorso scendo a Cupramontana, provincia di Ancona, per parlare di un personaggio che nel mondo dei ‘naturali’ non ha certo bisogno di introduzioni come Corrado Dottori, cantina La Distesa.
Bella figura di enologo-filosofo capace di raccontare impeccabilmente, con i suoi vini biologici, un territorio di grande vocazione con un principe assoluto: il Verdicchio.
Tra gli assaggi scelgo questo Marche IGT Terre Silvate 2019, un lasciapassare perfetto per entrare nel mondo di Corrado.
Verdicchio con piccolo apporto di Trebbiano, fermentazione con lieviti indigeni, senza chiarifiche o filtrazioni, affinamento in vasche di cemento.
Un vino che sa di scorza di cedro, pesca-noce bianca, ha tocchi di timo cedrino e finale lievemente ammandorlato.
La bocca tesa, di bella densità e croccantezza, salmastro e succoso, chiuso da un piacevolissimo ritorno ammandorlato.
