In Italia, essere chef e allo stesso tempo imprenditore è raro. Non solo a causa delle incertezze economiche e lavorative che caratterizzano l’attuale periodo storico, ma anche per la mancanza di una formazione adeguata, che consenta di gestire tutti gli aspetti di un business. Il più delle volte, infatti, anche i cuochi più ambiziosi preferiscono dedicarsi solo alla cucina e rinunciare all’imprenditoria, lasciando che i due ambiti continuino a viaggiare su binari paralleli, non incontrandosi mai. Michele Minchillo, pugliese classe 1993, ha fatto però una scelta diversa. Dopo soli tre anni dall’apertura del ristorante Vitium a Crema, a novembre 2022, ha ottenuto la Stella Michelin, l’unica di tutta la provincia di Cremona. Un vero e proprio esempio di intraprendenza e coraggio.
Vitium, il ristorante stellato di Michele Minchillo
È in un palazzo storico del dodicesimo secolo, nel centro di Crema, che si trova Vitium. Il ristorante è il sogno di un giovane chef che, dalla Puglia, è approdato in Lombardia: un po’ per casualità, un po’ per scommessa. A pensarci bene, in effetti, decidere di stabilirsi in un piccolo comune della provincia di Cremona per aprire un’insegna gourmet potrebbe sembrare una scelta azzardata, quasi un rischio. Soprattutto per la zona geografica, poco battuta dagli appassionati del buon cibo e dai turisti e più legata, invece, alle antiche tradizioni culinarie di un’Italia ancora rurale.

Chi è Michele Minchillo, proprietario e chef di Vitium
Nato a Foggia, Michele Minchillo studia a Vieste, in Puglia, dove frequenta l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, e poi a Colorno, in provincia di Parma, nella Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA, una delle accademie di alta cucina più importanti in Italia. Poi, per completare la propria formazione sul campo, inizia subito a lavorare e colleziona numerose esperienze, sia in Italia che all’estero. Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Londra, Dubai e New York sono le tappe che gli permettono di crescere, tanto a livello professionale quanto a livello personale, e di trovare tutta la motivazione e il coraggio necessari per lanciarsi in un nuovo progetto che porta la sua firma.
Le difficoltà e i successi
Per avviare la propria carriera imprenditoriale, lo chef Minchillo non ha di certo scelto il periodo storico più propizio. A marzo 2019 è iniziata la pandemia ma, del resto, come poteva saperlo che di lì a poco tutto il mondo si sarebbe fermato? Nonostante questo enorme ostacolo, ancor di più considerando la giovane età del ristorante oltre che la sua, non ha mai mollato e ha continuato a lavorare, studiare e credere nel futuro, vincendo il timore di dover rinunciare a un sogno appena nato. Non appena è stato possibile ripartire, lo chef ha spalancato le porte del suo ristorante, alle novità e al successo e, in breve tempo, è riuscito ad affermarsi sulla scena gastronomica italiana. Conquistando, l’8 novembre 2022, la prima Stella Michelin.

Dopo la Stella Michelin
Oggi l’insegna è un connubio tra il fascino dell’antico, legato alle origini nobiliari della struttura, e le ispirazioni del moderno, ben visibile nei piatti di Minchillo. La cucina, irriverente e a tratti intrigante, coniuga le sue origini pugliesi al bagaglio gastronomico che ha costruito negli anni. Inoltre, lo chef dimostra di sapersi muovere alla perfezione anche nei panni dell’imprenditore avendo il controllo di tutti gli aspetti dell’attività: dal food cost alla gestione del personale, dalla costruzione del menu alle criticità organizzative di sala e di cucina.
Così, mentre inventa, sperimenta e crea piatti innovativi e identitari, porta avanti un progetto dinamico, che siamo sicuri sia destinato ancora a stupire.