La ricetta “Coniglio con melanzane su salsa ai fichi, verbena e limone” è dello chef Ernesto Iaccarino del ristorante Don Alfonso 1890.
La fama e la notorietà a livello nazionale e internazionale del Don Alfonso 1890 non si devono solo alla bontà della sua cucina, alla qualità degli ingredienti utilizzati e al servizio impeccabile, ma sono inoltre da imputare all’importanza dei principi che vengono applicati per ottenere oltre che un buon cibo, un cibo buono perché fa bene alla salute.
Le storiche stelle Michelin che il ristorante detiene, fanno brillare la lungimiranza della famiglia Iaccarino, quella di Alfonso e Livia in primis, e in un secondo tempo quella dei figli Mario e Ernesto, che ha saputo e fortemente voluto proporre piatti assolutamente attenti al benessere e alla salute tanto che Alfonso è ambasciatore della Dieta Mediterranea nel mondo per il suo impegno quotidiano per affermarne e promuoverne i principi.
INGREDIENTI
- 2 selle di coniglio (o 3 se piccolo)
- 4 dl di fondo bruno di coniglio
- 120 gr di melanzana
- 1 patata piccolo (80 gr )
- 8 fichi (o 12 ciliegie)
- 12 foglie di verbena
- 1 limone
- 5 cl di vino rosso
- olio extra vergine d’oliva
- Sale
Preparazione della salsa
- Versare il vino in un pentolino, farlo ridurre della metà a fuoco medio, aggiungere il fondo di coniglio e cuocere finché la salsa risulterà densa.
- Unire ora i fichi ( o le ciliegie), 3 o 4 foglie di verbena e la scorza del limone. Bollire qualche istante e spegnere.
ESECUZIONE FINALE
- Tagliare la melanzana a dadini e saltarla in padella con poco olio ed un pizzico di sale.
- Sbucciare la patata, tagliarla a rondelle sottili e passarle sulla griglia.
- Rosolare bene la sella di coniglio in una padella con poco olio. Mettere il coperchio, cuocere per alcuni minuti in modo che la carne rimanga rosa all’interno e poi affettare la sella.
- Disporre nei piatti le melanzane, le patate grigliate ed il coniglio. Insaporire la salsa preparata ben calda e decorare con i fichi (o le ciliegie), le foglie di verbena rimaste e qualche goccia d’olio.
Photo Stefano Scatà